NOTARI SOULO
Paolo Notaristefano | solo exhibition |
a cura di La Bottega Noord | Het Salon | ZNS project
Testo di Margherita Capodiferro
20.09.2024 - 13.10.2024
SOULO è la mostra personale dell’artista Paolo Notaristefano, in arte Notari. Nato in Italia, nell’entroterra Tarantino, vive e lavora ad Amsterdam ed qui che, il 20 settembre, presenta la sua ricerca artistica, nella quale Arti visive e musica, segni e suoni si incontrano in intrecci e condizionamenti visivi e sonori.
Dal 20 settembre al 13 ottobre, nella sede di Het Salon di Amsterdam, sarà possibile entrare nel mondo immaginifico di Notari attraverso una selezione di dipinti di medie e grandi dimensioni, su carta e su tela. L'esposizione, nella serata inaugurale, è accompagnata e completata da una Live performance, uno spazio-tempo unico nel quale il performer è contemporaneamente musicista e artista visivo.
Da sempre affascinato dalla luce, le ombre riflesse e proiettate gli offrono potenzialità di movimento capaci di infinite implicazioni emozionali. Il contatto con la scena artistica di Amsterdam gli ha dato la possibilità di scoprire nuovi modi di esplorare la luce e i suoni. Ha sperimentato così una dualità in cui il movimento dei segni e le vibrazioni del suono si intersecano e si completano. Per Notari riuscire a magnetizzare le vibrazioni del suono e il movimento dei segni nel processo creativo diventa altrettanto importante al pari dell’opera finita, della sua rappresentazione e della sua presentazione.
Il titolo della mostra, SOULO, conferma la dualità del processo creativo di Notari che, attraverso un gioco fonetico e rifacendosi alla sua passione per la musica, esterna la ricerca di un essenza intima e sconosciuta. Qualcosa che chiamiamo anima e che nell’odierna contemporaneità sembra non avere più un ruolo. Notari, lo fa senza dimenticare le sonorità fonetiche delle sue origini, con un approccio ludico ma consapevole, ironico ma concreto, provocatorio ma senza rassegnazione, scaturito da una manifesta e profonda analisi identitaria.
Nella serie di dipinti su carta di media dimensione (76x57cm), tra paesaggi siderali, che indagano e restituiscono universi emozionali in bilico tra l’astratto e il figurativo, il reale e l’irreale; e i suoni sintetizzati e registrati, quasi ad amplificare l’indagine della dimensione più intima e inconscia che caratterizza il genere umano, è evidente la predominanza della luce e la sua assenza in un alterità che dialoga con l’essenza emozionale. L’alternanza di luce e buio definisce sagome anonime vibranti, che nella loro apparente solidità proiettano ombre più o meno intense, più o meno lunghe a seconda del grado di drammaticità proposto e del condizionamento ritmico ad esso associato. È un viaggio interiore in terre straniere, attraverso paesaggi sonori rumorosi in cui la struttura della composizione proviene dai suoni del processo pittorico e nel quale anche il giorno e la notte, la sinuosità e staticità dei corpi, creano e propongono un ulteriore ritmo visivo, un movimento che risuona nella dimensione inconscia individuale diventando osservabile, riconoscibile e dunque universale.
La dualità luce/ ombra, astratto/ figurativo, sinuoso/ rigido, ritmo/ pausa è riproposta nelle tele di grandi dimensioni (258x146 cm e 110x180 cm), nelle quali un paesaggio sconfinato indefinito, colto nella sua apparente affollata rumorosità, fa da contraltare alla luminosità riconoscibile della navata centrale di una chiesa, quasi una pausa, sonora e visiva, prima dell’attraversamento del ponte, elemento che oltre ad essere caratterizzante della città di Amsterdam, costruita su una rete di canali artificiali, racchiude in sé una simbologia che allude al viaggio e al collegamento tra due dimensioni. Il Ponte potrebbe anche essere un omaggio all’incisore giapponese Hiroshige tanto caro a Van Gogh.
La Live performance presenta la modalità creativa che Notari chiama “TufTupa”. Come un'espressione onomatopeica, “TufTupa”, potrebbe stare ad indicare il gesto della mano che ritmicamente risuona sulla carta. La passione di Notari per la musica e la pittura è interiorizzata in questa modalità autentica e del tutto personale. È una sperimentazione sinestetica di segni ritmici e suoni visivi, nella quale gioca un ruolo fondamentale l’esperienza musicale che gli permette attraverso l’improvvisazione di tradurre paesaggi surreali in spazi indefiniti nei quali ritmo e segno pittorico dialogano costantemente restituendo un punto di contatto tra la visione soggettiva e quella oggettiva. In questa modalità di coinvolgimento emotivo, l’individuo nella sua interezza è libero di situarsi nell’ambiente e stabilire relazioni, attribuire un proprio significato ed un proprio valore all’opera e ai mondi in essa rappresentati.
In questo senso, le opere, come pentagramma di uno spartito, fanno da trait d’union fra il dentro e il fuori, fra conosciuto e sconosciuto, il conscio e l’inconscio, la luce e il buio, la vista e l’udito, trasformando la dimensione individuale in un'esperienza collettiva.
ZNS project